Skip to main content

Evoluzione delle termocamere dagli anni 50

INPROTEC IRT opera sul mercato della termografia da oltre 30 anni e abbiamo seguito passo passo l’evolversi di questa tecnologia che pur essendo all’inizio un prodotto di nicchia ha subito miglioramenti continui che ne hanno fatto un prodotto di grande diffusione. Nel dopoguerra il mercato della termografia era utilizzata solo in campo militare, poiché gli Americani, che detenevano la tecnologia del sensore IR, non autorizzavano l’utilizzo civile. Alcuni ricercatori nei primi anni cinquanta avevano scoperto che la termografia permetteva d’individuare precocemente i tumori al seno con il vantaggio di essere una metodologia innocua non sottoponendo le pazienti alle radiazioni dei raggi X della mammografia, che ai tempi erano dosi più massicce di oggi.

Iniziò una campagna di stampa per la “liberalizzazione” della termografia che si concluse positivamente ad inizio anni 60, con una società Svedese di nome AGA che realizzò i primi strumenti termografici per il mercato medicale e industriale chiamandoli AGA Thermovision, nome ancora utilizzato per indicare la termografia. Anche se il prezzo era esorbitante, un sistema costava l’equivalente di circa Euro 300.000 attuali, questa tecnologia riscosse un certo successo in campo medico poiché permetteva di fare campagne di screening di massa, non invasive, anche con frequenza annuale al seno delle donne. Nell’industria la prima applicazione fu l’ispezione negli impianti di AT per individuazione di punti caldi, anche se i primi strumenti vedevano il punto caldo, ma non potevano misurarne la temperatura. Logicamente un prezzo così elevato permetteva l’acquisto solo da parte di ENTI statali per la distribuzione e trasmissione dell’energia elettrica, tipo ENEL. Nel 1977 AGA Thermovision (diventata Agema) fu acquistata dalla società Americana FLIR e divenne la più grande ditta al mondo di termografia.