Nella termografia Lock-In la sorgente termica è di tipo modulato. La frequenza della modulazione è scelta in modo da creare onde termiche cha abbiano una sufficiente capacità di penetrazione, la quale è tanto maggiore quanto inferiore è la frequenza (periodo più lungo). Nella termografia Lock-In il riscaldamento mediante una sorgente termica modulata produce una modulazione di temperatura della stessa frequenza. Durante il riscaldamento mediante la sorgente modulata si acquisisce una serie di immagini, tipicamente qualche migliaio, le quali vengono poi elaborate in modo da ottenere un’immagine di ampiezza e un’immagine di fase. Nell’immagine di ampiezza ogni pixel rappresenta l’ampiezza della temperatura in quel punto, mentre l’immagine di fase rappresenta lo sfasamento della temperatura rispetto alla sorgente modulata. Mentre l’ampiezza della temperatura è influenzato dall’intensità del riscaldamento locale e dall’emissività termica, lo sfasamento, che altro non è che un tempo (ad esempio uno sfasamento di -45° rappresenta un ritardo di un ottavo di periodo), dipende unicamente delle caratteristiche del materiale che si trova sotto la superficie. Un difetto, come ad esempio una bolla d’aria, comportandosi come una resistenza termica, determina una variazione della fase della temperatura modulata sulla superficie, risultando quindi visibile nell’immagine di fase.