Spesso la termografia attiva viene effettuata con la tecnica Lock-In per individuare difetti in materiale compositi, metallici ecc. Per effettuare la termografia Lock-In è necessario fornire al componente una stimolazione termica con una sorgente modulata, registrare la temperatura superficiale del campione con una termocamera avente elevata risoluzione termica e effettuare una elaborazione del segnale temperatura. La termografia Lock-In è la soluzione completa per Test Non Distruttivi. L‘immagine può essere ottenuta in Fase o in Ampiezza con compensazione automatica della deriva e con frequenza immagine e tempo d’integrazione sincronizzati con la sorgente termica. Il grande vantaggio della tecnica Lock-In rispetto la termografia tradizionale è di non essere influenzata da tre problemi della termografia attiva che sono:
Questi tre fattori rendono difficile l’individuazione di difetti nel materiale in esame poiché producono variazioni. Inoltre conducendo l’analisi in fase, la profondità teorica alla quale può essere il difetto che sovrastano le variazioni causate dalla discontinuità del materiale (difetto) rendendo difficile l’esito del controllo. Inoltre, materiali a elevata conducibilità sono soggetti a propagazioni termiche troppo rapide che portano a ottenere immagini poco contrastate o con differenze termiche non rilevabili con sistemi convenzionali.